La fantastica storia di Winter
C’era una volta, nel lontano Polo Sud, una piccola tribù di pinguini, veramente speciali e con un grande dono, erano tutti dei ballerini provetti.
Una gelida notte di dicembre, mentre fuori nevicava; con dei fiocchi tanto grandi da ricoprire in un baleno l’intera distesa del villaggio, la pinguina Elisabetta, moglie del re Filippo, diede alla luce un gran numero di piccoli.
La mattina seguente il villaggio dei pinguini, appresa la notizia, fu colpito da un sentimento di gioia e fu indetta una grande festa e tutti ballarono e cao felci per tre giorni.A quelle danze presero parte anche i piccoli appena nati, un po’ impacciati, è vero, ma che mostravano già un gran senso del ritmo.
Solo uno, di nome Winter, un po’ più cicciottello e birichino degli altri, si muoveva in modo goffo, tanto che quando cercava di andare a tempo con la musica, tutti i fratelli e le sorelle lo prendevano in giro.
assarono gli anni, Winter cresceva ma il re e la regina erano molto preoccupati perché il loro figliolo, nonostante le tante lezioni di danza non mostrava alcun miglioramento, mentre i suoi fratelli erano diventati dei veri e propri ballerini.
La gente del villaggio era molto seccata per l’incapacità di Winter. Per anni infatti il prestigioso premio di ballo “tanguin” era sempre stato vinto dalla tribù dei pinguini. Stando così le cose la partecipazione del principe al concorso avrebbe sicuramente segnato una terribile sconfitta.
Fu per questo motivo che la regina Elisabetta e il re Filippo furono costretti ad allontanare Winter per ottenere così per un altro anno il tanto desiderato premio di ballo.
Così il povero pinguino restò solo, ma non si scoraggiò perché era un tipo tenace e si mise subito in cammino determinato a voler conoscere le meraviglie del vasto mondo.Fu così che, dopo mesi di viaggio, arrivò in treno alla stazione di Lecco e preso il bus si ritrovò a Barzio, davanti alla cabinovia dei Piani di Bobbio.
Il maestro Diego, che è sempre il primo ad arrivare al parcheggio, vide questo insolito animale aggirarsi incuriosito per il Piazzale e subito gli chiese chi era, cosa ci faceva lì e da dove arrivava...
E il pinguino rispose: ”sono Winter, sono arrivato con l’aereo a Milano ma visto che faceva molto caldo, un signore mi ha consigliato di salire quassù ai Piani di Bobbio”.
Nel frattempo erano arrivati anche altri maestri, Elena, Gianmiro, Max e la segretaria e di comune accordo decisero di accompagnarlo sulla cabinovia.
Winter era molto emozionato perché era la prima volta che andava sulla funivia. A dire il vero era anche un pò spaventato, ma dopo un attimo la paura lasciò spazio a una grande felicità per aver trovato nuovi amici.
Arrivati ai Piani di Bobbio, una bella colazione, i maestri, messi scarponi e sci ai piedi, partirono per divertirsi insieme a tanti bambini desiderosi di imparare. Il pinguino invece, rimase sulla neve a guardare il panorama e a giocare. Faceva pupazzi, si buttava a terra facendo mille capriole, ma ben presto si annoiò.
Guardò allora i bambini che facevano lezione di sci e scivolavano giù per i pendii e ridevano come matti e a Winter venne una pazza voglia di imparare a sciare.
Proprio in quel momento, con una curva rapida ed elegante, gli si avvicinò un ragazzo tutto ricciolino dalla faccia simpatica, altri non era che il direttore della scuola di sci, Matteo!
Il nostro amico pinguino non si lasciò sfuggire l'occasione e si iscrisse al suo primo corso di sci. Indossata la pettorina del gruppo degli orsi partì con i maestri Nico, Maci, Luciano, Giosi, Sergio, Daniela e tanti altri giovani sciatori principianti per una nuova, fantastica avventura.Le prime discese furono davvero faticose! Winter aveva una tale paura che le sue zampe tremavano… e se non fosse riuscito a fermarsi? Ma poi pensò che i suoi amici maestri erano lì, apposta per lui, pronti ad aiutarlo in qualsiasi momento.
Come prima cosa i maestri gli spiegarono lo spazzaneve, che assomigliava ad una fetta di pizza gigante, con le punte vicine e le code lontane. Al primo tentativo Winter non riuscì proprio… le zampe sembravano non seguirlo, gli sci si aprivano al contrario, o uno scivolava via… ma dopo numerosi tentativi... “tac” le zampette si sistemarono e Winter si accorse che, con lo spazzaneve, poteva decidere di fermarsi quando voleva. La paura sparì più velocemente di come era arrivata.
Visto che il pinguino era molto bravo imparò subito anche l’esercizio dell’aeroplanino e tanti altri giochini da fare muovendo le braccia.
Dopo tante belle discese, imparate le curve a spazzaneve, passò ai gruppi successivi: nei camosci imparò ad andare a marcia indietro e conobbe altri maestri come Claudio, Sharon, Diana, Roberto, poi cominciò a fare anche i saltini e con Bruno, Ermanno e Federico volò nel gruppo delle lepri.
Insomma quel tenero pinguino con gli sci ai piedi ci sapeva davvero fare, tanto che in breve tempo, riuscì a passare tutti i livelli: prima quello di bronzo con spazzaneve, virata e curva di base, poi quello d’argento dove imparò ad andare con gli sci paralleli, tenendoli diritti proprio come i binari del treno.
In poco tempo il nostro pinguino passò in un attimo nel gruppo delle aquile, dove andava come una scheggia anche tra i funghetti e i bastoncini; prima una curva a destra e poi a sinistra e di nuovo a destra e via… a tutta velocità rannicchiato a ”uovo”.
Winter era così entusiasta di quello che faceva e aveva una tal voglia di spingersi sempre oltre le sue capacità. I maestri al raggiungimento del livello più alto si inventarono per lui la nomina di pinguino d’oro. Lascio a voi immaginare la gioia del nostro simpatico amico quando fu dichiarato all’altezza di quel titolo… era lui, il “pinguino d’oro”.
Ma Winter si spinse ancora oltre. Insieme al maestro Paolino provò a surfare con lo snowboard proprio come sulla cresta dell’onda del suo mare Antartico, faceva certi salti flip e backflip da brivido.
Poi fu la volta del telemark con Maurizio e Giovanni, mostrava una tal eleganza nello sfiorare con il ginocchio la neve… per non parlare di come galleggiava in neve fresca con Paolo, i due cercavano canali mozzafiato, discese da urlo e poi giù a tutta velocità. Non contento si diede anche allo sci di fondo con Peppino, anche quel tipo di sciata gli piaceva, lo teneva bene in allenamento.
Dopo poco tempo frequentando questo piccolo comprensorio era diventato un super campione. Vinceva tutto e dentro di sé pensava: ”altro che tanguin, dovrò insegnare anche ai miei fratelli a sciare!”.
Il pinguino venuto da tanto lontano aveva finalmente trovato uno sport nel quale era veramente portato, si sentiva felice e sapeva che anche i suoi genitori sarebbero stati orgogliosi di lui. Ogni mattina Winter si presentava indossando il suo berretto rosso, gli occhiali da sole, gli scarponi e gli sci, dava un saluto veloce a tutti i suoi amici e poi via, inarrestabile sulle piste. Le prime volte si dedicava solo alle piste Fortino e Chiesetta poi, piano piano, provò le piste Pesciola e Camosci, fino a fiondarsi, con dei gran curvoni giù per Valtorta e Orscellera. Quando fu davvero esperto, dopo una bella nevicata abbondante, non vedeva l’ora di trovare piste alternative in neve fresca. Tutta la sua passione si esprimeva su quel manto bianco e quando sciava veloce, si sentiva libero e invincibile, era proprio un’esplosione di gioia. Sono passati diversi anni da quell’incontro sul piazzale della funivia e da allora Winter è diventato parte della squadra dei maestri e mascotte della scuola di sci Barzio Piani di Bobbio. E se venite a trovarci è facile incontrarlo sulle piste a sciare con noi!